Pieve San Floriano

LA PIEVE DI SAN FLORIANO: IL ROMANICO IN VALPOLICELLA

Amici viaggiatori, siete pronti per scoprire una delle architetture romaniche più belle della provincia di Verona? Stiamo parlando della Pieve di San Floriano, che dà il nome ad uno dei paesini situati in Valpolicella.

Ai piedi della Valle di Marano, nel cuore della Valpolicella, si trova questo gioiello dell’architettura romanica. 

San Floriano è un piccolo paesino all’interno del territorio di San Pietro in Cariano, proprio nella parte centrale della Valpolicella,  terra di sapori e di storia millenaria

COME RAGGIUNGERE LA PIEVE ROMANICA?

Come sempre, partiamo dal principio: come si arriva in questo incredibile luogo? Se vi trovate a Verona, vi basterà imboccare la tangenziale in direzione Trento ed uscire a San Pietro in Cariano.

Da lì, basterà seguire le indicazioni per San Floriano. Dall’autostrada, invece, potete uscire a Verona Nord e fare lo stesso percorso in tangenziale.

ANTICA PIEVE SU UN CIMITERO PAGANO

La pieve rappresenta il principale edificio storico religioso della zona, poiché  in antichità fungeva da riferimento per i territori di San Pietro in Cariano, Pescantina e Marano.

Il complesso si trova sulla via provinciale che, un tempo, rappresentava la via Claudia Augusta: in epoca romana, essa rappresentava lo spartiacque e la via principale per raggiungere i territori germanici dalla Pianura Padana.

La costruzione, del XII secolo, sorgeva su un antico cimitero pagano: come testimonianza di questa preesistente destinazione d’uso, sono presenti in facciata dei ceppi funebri posti alla base di due lesene che individuano la ripartizione interna della chiesa in tre navate.

Sicuramente, i due ceppi erano epigrafi funerarie. Un aspetto insolito è dovuto al riutilizzo di questi elementi al rovescio, come mai? Forse gli antichi costruttori della pieve volevano destituirli del loro utilizzo originario!

La facciata della pieve, seppur ricostruita e rimaneggiata, conserva tutte le caratteristiche dello stile romanico, con i suoi blocchi tufacei e la struttura a capanna.

Il rosone e le due finestre laterali sono stati aggiunti successivamente. Gli inconfondibili archi rampanti la distinguono dalla sua “sorella maggiore”, la chiesa di San Zeno a Verona, di cui la Pieve di San Floriano – e, soprattutto il suo campanile – sembra quasi una miniatura. 

Il portico del chiostro presenta ancora traccia degli affreschi che, un tempo, dovevano ricoprire l’interno e l’esterno. L’impalpabile silenzio che avvolge il complesso, viene scandito solo dai passi di qualche abitante – che utilizza il chiostro come scorciatoia per arrivare nella piazza principale – ed il suono delle campane.

L’interno è diviso in tre navate, come suggeriscono le lesene sulla facciata e un abside che, all’epoca del primo impianto, doveva essere affiancato da due cappelle absidali, oggi scomparse

Sulle pareti è possibile notare alcune iscrizioni anonime, risalenti a diverse epoche, testimonianze della vita che scorreva attorno alla pieve. Alcune firme, date – sia recenti che passate – si accostano alle incisioni sui blocchi di tufo, come la rosa celtica di fianco l’ingresso principale.

PIEVE DI SAN FLORIANO: ORIGINE DEL NOME

Quando abbiamo visitato la pieve, ci siamo incuriositi sulla provenienza del suo nome: chi era San Floriano?

Ebbene, ci sono due diverse teorie sull’etimologia del nome: una che, effettivamente, fa ricondurre la fondazione della pieve a Floriano di Lorch – in antichità Loriacum – un soldato romano convertitosi al cristianesimo e, per questo, reso martire.

Alcuni studiosi, però, sostengono che l’etimologia provenga da un tempio pagano dedicato alla Dea Flora, sul quale sarebbe, in seguito, sorta la pieve.

Non è raro, infatti, che la nuova religione adottasse dei luoghi di culto preesistenti. Poco distante dalla pieve, in più, si possono notare i resti di un tempietto circolare che sembra confermare questa tesi.

La pieve fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1117, lo stesso che fece crollare una parte dell’Arena di Verona.

IL CAMPANILE ROMANICO DELLA PIEVE

Elemento prominente il campanile composito in mattoni rossi e tufo, con alla sommità due coppie di bifore. Le sue campane hanno scandito per secoli la vita di questo paesino della Valpolicella, tra lieti e tristi eventi, avvisi di minacce o ritmi di vita quotidiana.

Ascoltare il loro suono, proprio davanti al complesso romanico, trasporta inesorabilmente indietro nel tempo.

Una visita a questo austero ma splendido complesso, magari associata ad una degustazione di ottimi vini della Valpolicella, può farvi ancor di più godere di questa splendida zona in provincia di Verona!

Se volete scoprire un altro interessante borgo in Valpolicella, leggete di San Giorgio Ingannapoltron!

A presto

Samu e Marghe

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COMMENTI

36 Comments

  1. Un luogo bellissimo che mi piacerebbe visitare, dato che il romanico è uno dei miei stili architettonici preferiti. Speriamo presto!

  2. Andiamo spesso in zona, e non ero a conoscenza di questo posto sinceramente. Metto in lista per poterlo visitare appena possibile, durante una delle nostre peregrinazioni tra Verona, Brescia e Valpolicella.

  3. Che bella pieve. Non conosco per niente la Valpolicella, ma la Pieve è veramente un bel gioiello di architettura romanica. E poi come non approfittarne per fare una bella degustazione di vino? 😉

  4. Articolo veramente utile, quando passerò di lì, andrò a vederla

  5. Ciao non sono mai stata a Verona, sarà il mio prossimo viaggio e di sicuro visiterò quest’edificio molto ben conservato e interessante

  6. Questa pieve, solo dall’esterno, è stata la prima tappa del nostro weekend lungo tra Verona, Valpolicella e Lago di Garda.
    Peccato solo aver trovato una mattinata con una fastidiosa pioggerellina…

  7. Il Romanico è uno stile architettonico pazzesco, a mio avviso molto primordiale ma davvero interessante in tutte le sue sfaccettature: a Pavia abbiamo vari esempi di romanico e quando sono in viaggio non disdegno visite a queste chiese!

  8. Che meraviglia! Noi andiamo spesso in Valpolicella, alle terme di Aquardens, ma non ci siamo mai spinti a visitare i dintorni sai?? Ci hai dato un ottimo spunto per una futura escursione in zona.

  9. Superinteressante. Non sono mai stata in zona, purtroppo – e quindi appena riaprono le frontiere, cercherò di rimediare. Anche perché fino a Verona ci sono andata, più volte.

  10. Mi sembra un bell’angolino di Italia, io personalmente non lo conoscevo. 🙂

  11. Non sarebbe male organizzare un fine settimana nella storica zona di origine del vino Valpolicella e dell’Amarone e, tra una degustazione e l’altra, andare anche alla scoperta di questa graziosa ed antica Pieve e dei dintorni. Un bel weekend all’insegna di storia, arte, architettura ed enogastronomia mi ci vorrebbe proprio. Lo stile gotico mi esalta ma il romanico lo apprezzo per la sua forza, purezza, semplicità di linee. Questa piccola Pieve ne è uno splendido esempio.

  12. Adoro l’architettura romanica, la sua semplicità rigorosa mi incanta e mi infonde una quiete che è spiritualità pura! Bellissima questa pieve, sicuramente da vedere se si è in zona! Segno subito!

  13. Adoro Verona e la zona della Valpolicella non la conosco ancora bene purtroppo. Con questo articolo mi avete incuriosita ancora di più a scoprirla!

  14. Davvero tante informazioni utilissime, da tanto vorrei visitare quella zona, ma ancora non l’ho fatto … devo rimediare .. poi un giretto anche nelle cantine e nelle vigne non sarebbe male ?

  15. Non ci sono mai stata ma da come lo avete descritto sembra un gioiellino! E sicuramente perfetto per chi ama i vini e vuole fare una degustazione come si deve!

  16. La Valpolicella e’ un tesoro e me ne sto accorgendo solo ora. Peccato non esserci ancora stato. Ma queste guide mi fanno venir voglia di creare un itinerario con i vostri consigli. 🙂

  17. ciao conosco poco la Volpolicella mi piacerebbe andarci …questa piave è molto bella e ben conservata

  18. Che meraviglia!!
    Non conoscevo questo luogo e sicuramente lo inserirò in una futura gita fuori porta!

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