Bienno

BIENNO: IL BORGO DEGLI ARTISTI DELLA VALCAMONICA

Amici viaggiatori, oggi vogliamo raccontarvi la storia di un borgo: di quelli fatti da botteghe artigiane, vicoli stretti, antichi mulini e lavatoi. Stiamo parlando di Bienno, non a caso chiamato Borgo degli Artisti, ed in questo articolo vi spiegheremo il perché!

Siete pronti ad immergervi in una cultura senza tempo? Partiamo!

DOVE SI TROVA BIENNO

Il piccolo paese di Bienno si trova in provincia di Brescia, nella media Val Camonica, incastonato nella Val Grigna, lungo il lato settentrionale dell’omonimo torrente. 

Il paese si è, nei secoli, sviluppato maggiormente con attività legate a mulini e fucine, grazie all’opera dei frati benedettini: questi deviarono una parte del torrente Grigna all’interno del paese, così da alimentare questo tipo di attività.

Scorci di Bienno il Borgo degli Artisti
Scorci di Bienno il Borgo degli Artisti

Lo stesso nome tardo latino Biennum, significava proprio il canale del mulino!

BIENNO BORGO DEGLI ARTISTI

La nostra avventura a Bienno parte in occasione di un’iniziativa del Touring Club, ovvero la Caccia ai Tesori Arancioni: l’iniziativa, volta alla scoperta di 100 borghi inseriti all’interno del circuito touring club, si è sviluppata attorno ai punti focali del borgo, raggiungibili tramite mappa…con tanto di indizi!

Grazie a questa occasione, noi abbiamo potuto conoscere gran parte della storia ed i luoghi di Bienno

Se fossimo, però, andati in un diverso momento, avremmo avuto, ugualmente, un ottimo itinerario di visita: infatti, l’Ufficio Turistico del borgo ha strutturato l’itinerario Bienno Borgo degli Artisti, attraverso il quale si individuano i luoghi principali.

Bienno fa parte del circuito Bandiere Arancioni del Touring Club, che organizza da qualche anno eventi come questa caccia al tesoro.

L’itinerario è davvero molto piacevole ed è adatto a tutti, adulti e piccini!

A questo punto, non ci resta che introdurvi alla scoperta del borgo di Bienno!

COSA VEDERE A BIENNO

L’itinerario Bienno Borgo degli Artisti parte proprio all’inizio del paese, nella Piazza Liberazione: qui troneggia la statua dell’artista Mattia Trotta “Ol Frear”, in un intricato gomitolo di fil di ferro, che rappresenta un giovane fabbro.

Quello che sicuramente ci ha colpito è stato trovare, all’interno dello stesso piccolo borgo, una molteplicità di botteghe artigiane, alcune delle quali a servizio del turista.

Noi siamo entrati da curiosi, cercando indizi di arti millenarie…e non siamo rimasti delusi!

La statua è accompagnata da una serie di strumenti da lavoro, appoggiati sul lato della via principale, simbolo della tradizione millenaria del paese legata alla ferrarezza.

Le botteghe di Via Contrizio

Una delle prime botteghe che abbiamo incontrato è un laboratorio di ceste e sedie di paglia, dove abbiamo avuto modo di osservare l’artigiano, intento nel suo lavoro.

Dopo pochi metri, abbiamo incrociato un negozio-cartoleria, dove ancora oggi si pratica l’arte calligrafica. La proprietaria del negozio ci ha mostrato come, fin dall’alto medioevo, si componevano le decorate capolettere, oltre ovviamente ai diversi pennini che si possono usare.

All’interno di questo negozio ci si può ordinare una iniziale personalizzata, o altri oggetti decorati a mano.

L’ultima bottega che ci ha davvero colpito rappresentava anche il primo indizio della caccia al tesoro: si tratta di Bichofeobag, un negozietto di articoli per bambini che propone molte creazioni per stimolare i sensi nei primi mesi di vita.

Qui è nato un meraviglioso libro, Cerretostory, un libro tattile multisensoriale che racconta la storia del Bosco di Quercus.

Poco distante dal borgo, c’è un percorso di trekking chiamato il Bosco di Quercus, dove sono state inserite delle opere scultoree fatte con materiali naturali.  

Il mulino di Bienno che, ancora oggi, è in funzione.
Il mulino di Bienno che, ancora oggi, è in funzione.

Le dimore storiche di Bienno

Camminando per il suo centro storico, è impossibile non notare come la via Contrizi apre verso le corti delle dimore quattrocentesche di Bienno.

Delle architetture che portano tutti i segni del tempo, dalla vegetazione crescente al romantico scolorimento delle facciate.

Una di queste è la Casa degli Artisti, dove tutt’oggi pittori e scultori propongono le loro opere d’arte. 

Le vie dell’antico castello e il belvedere.

L’itinerario Bienno Borgo degli Artisti ci ha portato, senza troppe difficoltà, a scoprire la parte cittadina più alta del borgo: qui, a giudicare dalla presenza di antiche torri, ci siamo trovati proprio nell’area dove sorgeva la cittadella fortificata.

Un sistema di vicoletti, volti ed archi ci ha condotti in uno spiazzo dove poter ammirare tutta la valle con l’abitato di Bienno. 

Di fianco l’antico lavatoio, che accompagna con lo scroscio dell’acqua la tranquillità che si respira in questa zona del borgo, si può sostare in sella a delle simpatiche installazioni degli artisti Zotta, Fabiani, Cataldi e Trotta in collaborazione con i fabbri di Bienno.

L'antico mulino di Bienno.
L’antico mulino di Bienno.

L’antico Mulino di Bienno

Come abbiamo accennato all’inizio, Bienno è un borgo di fabbri e…mulini!

Non sempre si riescono a trovare dei mulini ancora funzionanti, ecco perché quando ci siamo trovati in quello di Bienno siamo rimasti davvero stupiti!

Il Vecchio Mulino si trova su via Glere, lungo la continuazione dell’itinerario – che dal piazzale belvedere di Via Re discende a ferro di cavallo – ed è inequivocabilmente riconoscibile dal suono dell’acqua del suo canale.

All’interno, il tempo si è rarefatto: siamo rimasti nel XV secolo, quando il mulino rappresentava una delle attività fondamentali del borgo. 

Dei pannelli illustrano il funzionamento ed i materiali utilizzati…ma la chicca è vedere dal vivo come si produceva la farina!

Strumenti da lavoro e creazioni della Fucina di Bienno.
Strumenti da lavoro e creazioni della Fucina di Bienno.

La fucina museo di Bienno

Qui i fan delle rievocazioni storiche e del genere storico/fantasy apprezzeranno moltissimo: ebbene si, a Bienno c’è un’antica fucina tutt’oggi funzionante.

Certo, alcune parti sono state un po’ “attualizzate” per esigenze di lavorazione, ma entrando ci è sembrato proprio di vedere una fucina medievale in funzione!

La fucina museo, assieme all’antico mulino, fa parte del Museo Etnografico del Ferro, delle Arti e Tradizioni Popolari di Bienno. Anche qui, infatti, c’è tutta una sezione museale in cui i più curiosi di questa antica arte possono trovare risposta a quesiti ed approfondimenti.

Sicuramente, quello che ci ha colpito di più è stato vedere dal vivo la lavorazione del ferro, con tanto di strumenti attivi!

Il Colle della Maddalena con il Cristo Re.
Il Colle della Maddalena con il Cristo Re.

IL Cristo Re di Bienno

Inerpicandoci su per il Colle della Maddalena, siamo arrivati al punto panoramico per eccellenza di Bienno: la statua del Cristo Re.

Questa statua, alta circa 20 metri, fu realizzata dallo scultore Timo Bortolotti e posata nel 1931, a ricordo dei Patti Lateranensi del 1929.

Siamo giunti sul colle quando il sole stava per scomparire tra la vallata, con le case che si dipingono di arancio, in un’atmosfera davvero magica.

Poco distante dall’imponente statua, troviamo anche la Chiesa della Maddalena, che merita sicuramente una visita!

Il panorama dal Cristo Re al tramonto.
Il panorama dal Cristo Re al tramonto.

Dobbiamo dire che la visita di questo borgo è stata una vera passeggiata nel tempo. Anzi, ci ha ricordato molto il borgo campano di Casertavecchia!

Il nostro viaggio attraverso i tesori di Bienno termina qui, ma ora inizia ufficialmente il vostro personale countdown per visitarla…che aspettate?

A presto

Samu e Marghe

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COMMENTI

12 Comments

  1. Abbiamo fatto il tifo per voi ma purtroppo abbiamo visto che non hanno scelto il vostro video… Peccato!
    Questo borgo è proprio un piccolo gioiellino da scoprire lasciandosi guidare dalle atmosfere ferme nel tempo e dalle storie delle piccole botteghe!
    Grazie per averci fatto scoprire Bienno!

  2. Ma che luogo splendido! Ammetto di conoscere molto poco la zona…. E credo di dover recuperare quanto prima! Mi salvo il post, credo che presto mi tornerà utile.

  3. Abbiamo partecipato anche noi alle giornate del Touring scoprendo un paesino simile . Questi borghi vanno davvero valorizzati e fatti conoscere. Questo non l’avevo mai sentito ed è un peccato perché dal vostro racconto sembra davvero molto bello.

  4. Molti paesi di montagna stanno creando paesi di murales o con percorsi d’arte per attirare il turismo, sono tutte iniziative valide per tenere vivi i paesi. Non conoscevo queste iniziative a Bienno. Ben fatto.

  5. Adoro scoprire nuovi borghi, soprattutto in zone che mi sono quasi semisconosciute per scoprirne di più di un’Italia fatta di borghi pieni di storia ed esperienze autentiche come questo.

  6. Lo scoprii anni fa e lo ricordo come un bellissimo luogo. Devo organizzare per tornarci e visitarlo con più calma.

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