carnevale verona

LA STORIA DEL CARNEVALE A VERONA: TRADIZIONI E CURIOSITA’

Amici viaggiatori, in periodo di chiacchiere, frittole e sanguinaccio, vogliamo raccontarvi la storia di un carnevale che è considerato, addirittura, il più antico d’Italia: il Carnevale a Verona. Nonostante le celebrazioni di questa festività debbano sgomitare con altri ben famosi carnevali, quello veronese è davvero ricco di tradizioni e di curiosità legate alla cultura popolare!

Siete pronti per scoprirle insieme? Si Parte!

LE ORIGINI DEL CARNEVALE A VERONA

Abbiamo anticipato che il carnevale veronese affonda le proprie tradizioni in tempi molto antichi…ma quando è nato? Ebbene, uno dei carnevali più antichi d’Europa nasce a causa di una rivolta popolare: nel 1530 il popolo, stremato dalla fame, insorse contro i fornai e si decise di eleggere alcuni cittadini per cercare di sedare il tumulto.

Uno di questi cittadini, il medico Tommaso da Vico, organizzò a sue spese la distribuzione del pane, vino, farina, burro e formaggio nella Piazza di San Zeno, in cui al giorno d’oggi prendono vita i festeggiamenti. 

Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia
Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia

Da questo avvenimento, nacque il celebre Venardi Gnocolar, tenuto in vita inizialmente dagli eredi di Tommaso da Vico: egli lasciò nel suo testamento espressamente che i suoi successori avrebbero dovuto continuare la tradizione…ed in più, volle essere sepolto proprio vicino alla chiesa di San Zeno, accanto al tavolone di pietra in cui i poveri festeggiavano la ricorrenza!

Il Venardi Gnocolar si celebra l’ultimo venerdì di Carnevale e rappresenta, al posto del Martedì Grasso, l’ultimo giorno dei festeggiamenti carnevaleschi a Verona.

Dalle gesta di questo personaggio, nasce una curiosa e “mitologica” figura, che al giorno d’oggi è la superstar del Carnevale a Verona: il Papà del Gnoco…ma chi è costui?

Busto di Tommaso da Vico. Fonte Wikipedia
Busto di Tommaso da Vico. Fonte Wikipedia

IL PAPA’ DEL GNOCO E IL BACANAL DEL GNOCO

Se Tommaso da Vico ha ispirato il popolo ad eleggere il suo supereroe, la sua evoluzione al giorno d’oggi ci presenta la più antica e tradizionale maschera del carnevale veronese: il Papà del Gnoco

Egli, partendo dalla figura del medico che riuscì ad unire “ricchi e poveri” in un unico banchetto festoso, è il vero padrino del Carnevale, chiamato in antichità Bacanal del Gnoco.

Il Papà del Gnoco viene eletto dal Comitato del Bacanal, dopo una vera e propria campagna elettorale!

Omone grande e grosso, vestito di broccato e mantello rosso, una generosa pancia e barba lunga. Babbo Natale? No, Papà del Gnoco! 

Questo simpaticissimo personaggio, dopo la sua ufficiale e solenne investitura chiude le sfilate carnevalesche in giro per la città sfoggiando il suo scettro a forma di forchetta – con tanto di gnocco infilzato – e distribuisce a tutti gnocchi di patate bollenti. 

I suoi aiutanti, i “gobeti” sembrano quasi delle sue miniature, caratterizzati dalla loro “gobbetta”, che quasi ricorda le cariatidi della chiesa di Santa Anastasia!

Il Papà del Gnoco viene nominato durante il Bacanal del Gnoco o Festa dell’Abbondanza. Si tratta di una grande sfilata per le vie del centro storico di Verona, preceduta da un complesso rito di investitura, che si conclude con la “Funzione dei gnocchi”.

Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia
Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia

LE MASCHERE TRADIZIONALI DEL CARNEVALE VERONESE

Dapprima circoscritto al solo centro storico, il Carnevale a Verona comprende, adesso, tutti i quartieri della città. Ognuno di essi ha creato la propria maschera tradizionale, ispirata a vari personaggi o archetipi. 

Sicuramente, Verona può contare più maschere di tutti i carnevali, essendo ognuna associata al proprio quartiere cittadino: se ne contano, addirittura, 26!

Alcune di queste sono:

  • Re della Pignata, che rappresenta il quartiere di San Stefano risale al 1884.
  • El principe Reboano de la concordia del quartiere Filippini.
  • Barone Senzatetto del quartiere Veronetta.
  • Il Re Sole del quartire Borgo Milano.
  • Re dela Stanga del Quartiere Croce Bianca.
  • La Donzelletta del quartiere Borgo Nuovo.
Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia
Carnevale a Verona. Fonte Wikipedia

I CARRI ALLEGORICI E LE SFILATE

Ovviamente, la parte più allegra e coinvolgente delle festività del Carnevale veronese è rappresentata dalla sfilata dei carri allegorici: la fantasia e la bravura dei mastri costruttori di queste vere e proprie rappresentazioni ironiche di problemi politici, crisi e cattive abitudini!

Circa una sessantina i carri allegorici e oltre settemila figuranti, che partecipano al colorato corteo, sfilando in tutti i quartieri e vie del centro storico di Verona. 

TRADIZIONE E CURIOSITA’ DEL VENARDI GNOCOLAR

Il Venardi Gnocolar, il giorno in cui culminano i festeggiamenti del Carnevale di Verona, è più antico del carnevale stesso: infatti, lo storico Giambattista Da Persico, riprendendo gli scritti di Zagata, ci riporta una Festa dell’Abbondanza, istituita nel 1406 dopo una grave carestia, dai nuovi dominatori veneziani.

Non è certo, ma plausibile, che il nuovo governo imposto abbia deciso di ingraziarsi la benevolenza dei veronesi, istituendo una festa per farli riprendere dall’assenza di cibo.

L’attuale Venardi Gnocolar era chiamato Casolar, dal latino Caesum – formaggio – poiché al tempo gli gnocchi venivano prodotti con acqua e farina, conditi con formaggio e burro. Non erano ancora stati scoperti la patata e il pomodoro!

I PIATTI TIPICI DEL CARNEVALE VERONESE

Gli Gnocchi

Come abbiamo già preannunciato, la star dei piatti tipici del carnevale veronese è lo gnocco: attraverso diverse tradizioni, legate al reperimento degli alimenti di preparazione, giunge ai giorni nostri in due varianti: con il pomodoro fresco o la pastissada de caval.

Quest’ultima è uno stracotto con carne di cavallo, ottima da associare a polenta o, appunto, gnocchi!

L’origine della pastissada de caval risale ad un avventimento storico: con la vittoria di Teodorico su Odoacre, il popolo chiese di utilizzare la grande quantità di cavalli rimasti sul campo di battaglia. Per allungare la conservazione della carne, si lasciò macerare nel vino con spezie e verdure.

Le sossole

Che le vogliate chiamare bugie, chiacchiere o, appunto, sossole, questo dolce è sicuramente il tipico simbolo del Carnevale che unisce tutta Italia.

Il classico impasto a base di farina, uova burro e zucchero, viene tagliato a strisce, fritto e consumato anche in quel di Verona!

Nel veronese, in particolare, lo stesso dolce viene chiamato anche galani o crostoli.

Speriamo di avervi trasportato insieme a noi nel coinvolgente scenario del Carnevale di Verona, tra curiosità ed antiche tradizioni.

Quest’anno, in particolare, i festeggiamenti sono stati rimandati alla primavera, quindi avrete tutto il tempo di programmare il vostro weekend veronese tra gnocchi e sfilate!

A presto

Samu e Marghe

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COMMENTI

10 Comments

  1. Che meraviglia!

    Io sono da una vita di andare a vedere il Carnevale di Venezia, ma ora mi avete fatto venire un sacco di curiosità per questo di Verona!

  2. Che bella questa tradizione di carnevale non conoscevo tutte queste curiosità, carnevale del prossimo anno speriamo di poter partecipare a qualche evento quest’anno non ci siamo neanche accorti della festa.

  3. Io le ho sempre chiamate chiacchiere ma non pensavo si chiamassero anche bugie ahah!
    Non ho mai visto il carnevale a Verona. Ovviamente conoscevo solo quello di Venezia. Me lo appunto per l’anno prossimo 🙂

  4. Ecco ragazzi, avevo bisogno proprio di voi per scoprire questo carnevale!!
    Sono andata tantissime volte a quello di Venezia, ma mai al carnevale di Verona!
    Devo assolutamente rimediare!

  5. Non sapevo proprio nulla di quest’antico carnevale di Verona! Di solito, parlando del carnevale in Veneto, uno pensa solo a Venezia. Grazie per quest’articolo interessante!

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