Amici viaggiatori, in periodo di chiacchiere, frittole e sanguinaccio, vogliamo raccontarvi la storia di un carnevale che è considerato, addirittura, il più antico d’Italia: il Carnevale a Verona. Nonostante le celebrazioni di questa festività debbano sgomitare con altri ben famosi carnevali, quello veronese è davvero ricco di tradizioni e di curiosità legate alla cultura popolare!
Siete pronti per scoprirle insieme? Si Parte!
Indice
LE ORIGINI DEL CARNEVALE A VERONA
Abbiamo anticipato che il carnevale veronese affonda le proprie tradizioni in tempi molto antichi…ma quando è nato? Ebbene, uno dei carnevali più antichi d’Europa nasce a causa di una rivolta popolare: nel 1530 il popolo, stremato dalla fame, insorse contro i fornai e si decise di eleggere alcuni cittadini per cercare di sedare il tumulto.
Uno di questi cittadini, il medico Tommaso da Vico, organizzò a sue spese la distribuzione del pane, vino, farina, burro e formaggio nella Piazza di San Zeno, in cui al giorno d’oggi prendono vita i festeggiamenti.

Da questo avvenimento, nacque il celebre Venardi Gnocolar, tenuto in vita inizialmente dagli eredi di Tommaso da Vico: egli lasciò nel suo testamento espressamente che i suoi successori avrebbero dovuto continuare la tradizione…ed in più, volle essere sepolto proprio vicino alla chiesa di San Zeno, accanto al tavolone di pietra in cui i poveri festeggiavano la ricorrenza!
Il Venardi Gnocolar si celebra l’ultimo venerdì di Carnevale e rappresenta, al posto del Martedì Grasso, l’ultimo giorno dei festeggiamenti carnevaleschi a Verona.
Dalle gesta di questo personaggio, nasce una curiosa e “mitologica” figura, che al giorno d’oggi è la superstar del Carnevale a Verona: il Papà del Gnoco…ma chi è costui?

IL PAPA’ DEL GNOCO E IL BACANAL DEL GNOCO
Se Tommaso da Vico ha ispirato il popolo ad eleggere il suo supereroe, la sua evoluzione al giorno d’oggi ci presenta la più antica e tradizionale maschera del carnevale veronese: il Papà del Gnoco.
Egli, partendo dalla figura del medico che riuscì ad unire “ricchi e poveri” in un unico banchetto festoso, è il vero padrino del Carnevale, chiamato in antichità Bacanal del Gnoco.
Il Papà del Gnoco viene eletto dal Comitato del Bacanal, dopo una vera e propria campagna elettorale!
Omone grande e grosso, vestito di broccato e mantello rosso, una generosa pancia e barba lunga. Babbo Natale? No, Papà del Gnoco!
Questo simpaticissimo personaggio, dopo la sua ufficiale e solenne investitura chiude le sfilate carnevalesche in giro per la città sfoggiando il suo scettro a forma di forchetta – con tanto di gnocco infilzato – e distribuisce a tutti gnocchi di patate bollenti.
I suoi aiutanti, i “gobeti” sembrano quasi delle sue miniature, caratterizzati dalla loro “gobbetta”, che quasi ricorda le cariatidi della chiesa di Santa Anastasia!
Il Papà del Gnoco viene nominato durante il Bacanal del Gnoco o Festa dell’Abbondanza. Si tratta di una grande sfilata per le vie del centro storico di Verona, preceduta da un complesso rito di investitura, che si conclude con la “Funzione dei gnocchi”.

LE MASCHERE TRADIZIONALI DEL CARNEVALE VERONESE
Dapprima circoscritto al solo centro storico, il Carnevale a Verona comprende, adesso, tutti i quartieri della città. Ognuno di essi ha creato la propria maschera tradizionale, ispirata a vari personaggi o archetipi.
Sicuramente, Verona può contare più maschere di tutti i carnevali, essendo ognuna associata al proprio quartiere cittadino: se ne contano, addirittura, 26!
Alcune di queste sono:
- Re della Pignata, che rappresenta il quartiere di San Stefano risale al 1884.
- El principe Reboano de la concordia del quartiere Filippini.
- Barone Senzatetto del quartiere Veronetta.
- Il Re Sole del quartire Borgo Milano.
- Re dela Stanga del Quartiere Croce Bianca.
- La Donzelletta del quartiere Borgo Nuovo.

I CARRI ALLEGORICI E LE SFILATE
Ovviamente, la parte più allegra e coinvolgente delle festività del Carnevale veronese è rappresentata dalla sfilata dei carri allegorici: la fantasia e la bravura dei mastri costruttori di queste vere e proprie rappresentazioni ironiche di problemi politici, crisi e cattive abitudini!
Circa una sessantina i carri allegorici e oltre settemila figuranti, che partecipano al colorato corteo, sfilando in tutti i quartieri e vie del centro storico di Verona.
TRADIZIONE E CURIOSITA’ DEL VENARDI GNOCOLAR
Il Venardi Gnocolar, il giorno in cui culminano i festeggiamenti del Carnevale di Verona, è più antico del carnevale stesso: infatti, lo storico Giambattista Da Persico, riprendendo gli scritti di Zagata, ci riporta una Festa dell’Abbondanza, istituita nel 1406 dopo una grave carestia, dai nuovi dominatori veneziani.
Non è certo, ma plausibile, che il nuovo governo imposto abbia deciso di ingraziarsi la benevolenza dei veronesi, istituendo una festa per farli riprendere dall’assenza di cibo.
L’attuale Venardi Gnocolar era chiamato Casolar, dal latino Caesum – formaggio – poiché al tempo gli gnocchi venivano prodotti con acqua e farina, conditi con formaggio e burro. Non erano ancora stati scoperti la patata e il pomodoro!
I PIATTI TIPICI DEL CARNEVALE VERONESE
Gli Gnocchi
Come abbiamo già preannunciato, la star dei piatti tipici del carnevale veronese è lo gnocco: attraverso diverse tradizioni, legate al reperimento degli alimenti di preparazione, giunge ai giorni nostri in due varianti: con il pomodoro fresco o la pastissada de caval.
Quest’ultima è uno stracotto con carne di cavallo, ottima da associare a polenta o, appunto, gnocchi!
L’origine della pastissada de caval risale ad un avventimento storico: con la vittoria di Teodorico su Odoacre, il popolo chiese di utilizzare la grande quantità di cavalli rimasti sul campo di battaglia. Per allungare la conservazione della carne, si lasciò macerare nel vino con spezie e verdure.
Le sossole
Che le vogliate chiamare bugie, chiacchiere o, appunto, sossole, questo dolce è sicuramente il tipico simbolo del Carnevale che unisce tutta Italia.
Il classico impasto a base di farina, uova burro e zucchero, viene tagliato a strisce, fritto e consumato anche in quel di Verona!
Nel veronese, in particolare, lo stesso dolce viene chiamato anche galani o crostoli.
Speriamo di avervi trasportato insieme a noi nel coinvolgente scenario del Carnevale di Verona, tra curiosità ed antiche tradizioni.
Quest’anno, in particolare, i festeggiamenti sono stati rimandati alla primavera, quindi avrete tutto il tempo di programmare il vostro weekend veronese tra gnocchi e sfilate!
A presto
Samu e Marghe
10 Comments
Che meraviglia!
Io sono da una vita di andare a vedere il Carnevale di Venezia, ma ora mi avete fatto venire un sacco di curiosità per questo di Verona!
Ciao Paola, eh non tutti sanno appunto che è uno dei più antichi. ci fa piacere di averti stuzzicata.
Che bella questa tradizione di carnevale non conoscevo tutte queste curiosità, carnevale del prossimo anno speriamo di poter partecipare a qualche evento quest’anno non ci siamo neanche accorti della festa.
Ciao Arianna, quest’anno purtroppo è passato in sordina, dicono che faranno le sfilate a maggio staremo a vedere.
Io le ho sempre chiamate chiacchiere ma non pensavo si chiamassero anche bugie ahah!
Non ho mai visto il carnevale a Verona. Ovviamente conoscevo solo quello di Venezia. Me lo appunto per l’anno prossimo 🙂
E’ una festa per tutta la città… molto molto bello.
Ecco ragazzi, avevo bisogno proprio di voi per scoprire questo carnevale!!
Sono andata tantissime volte a quello di Venezia, ma mai al carnevale di Verona!
Devo assolutamente rimediare!
assolutamente, è bellissimo e poi perché non mangiare pure le prelibatezze veronesi?
Non sapevo proprio nulla di quest’antico carnevale di Verona! Di solito, parlando del carnevale in Veneto, uno pensa solo a Venezia. Grazie per quest’articolo interessante!
Ciao Sara ci fa piacere di averti fatto conoscere questa tradizione. E’ la nostra mission far conoscere tradizioni e luoghi poco conosciuti o insoliti.