Amici viaggiatori, questa volta vi faremo viaggiare…nel tempo! Si, perché vi racconteremo della storia che lega alcuni paesi della provincia di Verona ed un ossario contenente centinaia di resti umani!
Curiosi? Allora…si comincia!!
Il periodo risorgimentale in Italia conserva ancora tantissime testimonianze storiche ed anche artistiche: bisogna solo sapere dove e cosa andare a visitare! Noi, essendo in prossimità, non ci siamo fatti scappare l’occasione di visitare l’Ossario di Custoza, un monumento/cripta dedicato alle vittime delle Guerre d’Indipendenza.
La giornata si è svolta con la visita direttamente all’Ossario, accompagnati da una bravissima guida che ci ha raccontato delle motivazioni che spinsero a creare questo suggestivo monumento ai caduti; nella seconda parte della giornata abbiamo avuto il piacere di assistere ad una rievocazione storica.

Indice
QUANDO E’ STATO REALIZZATO L’OSSARIO?
Prima di raccontare il “quando”, bisogna partire dal “perché” è stato voluto questo monumento.
Infatti, l’Ossario di Custoza nacque dalla volontà di riunire tutti i resti dei soldati italiani ed austriaci caduti durante le battaglie combattute sulle colline moreniche a sud del Lago di Garda.
Per non lasciare i corpi all’interno di fosse comuni e cercare di dargli una parvenza di sepoltura, tutti i resti furono sistemati all’interno dell’Ossario e, per alcuni di essi, si riuscì anche a ricostruire l’identità in base alle testimonianze degli abitanti dei paesi.
Si, ma chi decise di realizzare l’Ossario di Custoza?
Esso fu voluto da Don Gaetano Pivatelli, parroco del paese di Custoza. Fu stabilito un concorso per scegliere il progetto del monumento, inaugurato infine nel 1879.
L’architetto Giacomo Franco, vinse il bando per la costruzione nel 1879, infatti è presente una targa che porta il suo nome sulla parte posteriore dell’Ossario di Custoza.
LA CRIPTA
Sicuramente, la parte più interessante del monumento è la cripta.
La cripta raccoglie i resti di circa 2000 soldati, sia di parte italiana che austriaca che caddero, per la maggior parte, durante la battaglia del 1866 a Custoza.
L’unica informazione certa era il luogo di ritrovamento, ragion per cui gli scheletri e le ossa furono catalogati per paese: abbiamo così gli scheletri di Custoza, Castelnuovo, Sona o Villafranca.
Per alcuni di essi è stato possibile stabilire il nomi, poiché, come accennato, gli abitanti dei vari paesi riuscirono a fare il riconoscimento di alcuni corpi basandosi su alcuni segni particolari.
Tra i vari “scheletri famosi” è annoverato Luigi Giordanelli reduce garibaldino, caduto il 24 giugno del 1866 durante i combattimenti della Terza Guerra d’Indipendenza.
Il motivo per cui i paesani sapevano l’identità di alcuni soldati è un po’ macabro: al termine delle battaglie essi, stremati per le miserie della guerra, andavano a trafugare denaro ed oggetti di valore dai cadaveri ammassati sulle colline.

LA BALAUSTRA
Salendo le scale si arriva sulla balaustra dell’Ossario di Custoza, da dove si può osservare l’intero campo di battaglia del quadrilatero di Verona. Sulla balaustra sono anche incise tutte le località che, in giornate particolarmente terse, si possono ammirare.
Da questo punto si può vedere anche il Lago di Garda e, se il tempo lo permette, addirittura gli Appennini!
Appena dopo il varco per la terrazza, troviamo una stanza con alcuni reperti recuperati sui vari campi di battaglia.

LA CASA DEL CUSTODE
Nel 2018 è stata inaugurata la casa del custode, dove si trovano non solo i resti delle battaglie, ma anche foto e racconti sui principali attori dell’epoca.
All’interno di questo allestimento, tra le altre cose, sono presenti dei pannelli interattivi che mostrano i personaggi a grandezza naturale: tra questi, Edmondo de Amicis – autore del famoso libro cuore – e Camillo Boito, giudice del concorso per la realizzazione dell’Ossario di Custoza.
All’interno di questo piccolo museo, si riesce letteralmente ad entrare nell’atmosfera risorgimentale e, dopo la cripta, è sicuramente la parte più interessante del complesso.
LA RIEVOCAZIONE STORICA
Dopo la visita guidata all’interno dell’Ossario, siamo stati accompagnati dai rievocatori dell’associazione ACRIMPERI per le strade di Custoza. Partendo dall’Ossario, i rievocatori ci hanno accompagnato lungo i luoghi delle battaglie, con i racconti degli eventi accaduti durante le due guerre d’indipendenza che interessarono la zona.
La parte sicuramente più interessante è stata la spiegazione delle varie uniformi dei soldati austriaci, che si sono evolute nel corso delle battaglie.
ENOGASTRONOMIA
Ma certo amici viaggiatori, non potevamo lasciarvi senza qualche buon consiglio enogastronomico: parlando di Custoza, non si può non parlare del suo ottimo vino, appunto il Custoza; vino bianco doc che si produce esclusivamente nelle zone di Sommacampagna.
A noi piace un sacco, magari accompagnato con un bel piatto di pesce di lago!
Un’altra leccornia che si trova esclusivamente nella zona è il broccolo di Custoza, una verdura sottoposta a tutela per la sua rarità. Durante la festa che si svolge a Gennaio, è possibile gustarlo all’interno di alcune ricette tipiche.
Se avete voglia di prolungare la visita, per scoprire qualche altro monumento legato al Risorgimento Italiano, potete raggiungere la Rocca di Solferino e la Torre di San Martino della Battaglia.
Speriamo che questo viaggio nella storia vi sia piaciuto!
Se volete ricevere qualche informazione aggiuntiva, non esitate a scrivere nei commenti!
A presto
Samu e Marghe
12 Comments
Non lo conoscevo e sembra davvero interessante, anche se devo ammettere che sono una facilmente impressionabile e quei teschi… mamma mia!!! Sono sempre belli, però, i viaggi che ti riportano indietro nel tempo e ti fanno scoprire un po’ di più sulla storia.
Ciao Lucia, e i teschi impressionano un po’, ma il monumento è molto importante per la storia che trasmette.
Un monumento davvero curioso e perfetto per questo periodo! Carina anche l’idea della rievocazione storica, permette di immergerti fino in fondo nella storia di questo luogo!
Ciao Alessia, L’Ossario racchiude la storia del nostro paese.
Non ci è mai capitato di visitare un ossario…
Questo però ha una posizione davvero molto interessante per quanto riguarda il territorio circostante!
Ottime anche le indicazioni enogastronomiche; bisogna sempre viaggiare con la pancia piena!
Ciao Daniele, infatti vicino all’Ossario puoi trovare la cantina di Custoza, e tanti ristorantini.
Sono passata molte volte nei luoghi delle battaglie del Risorgimento ma non ho mai pensato di fermarmi a Custoza a visitare l’ossario. E’ una testimonianza importante di quella pietà che è necessario avere per i caduti delle guerre
Ciao Antonella, Eh un posto ricco di storia.
Conosco Custoza ma non sapevo ci fosse un ossario: questi luoghi mi affascinano ma mi inquietano allo stesso tempo. Devo vincere la mia naturale paura e visitarlo, sembra davvero interessante!
Te lo consigliamo vivamente, Eliana! E’ più che altro suggestivo ed interessante, soprattutto per la storia che racconta! 😉
Leggere questo articolo mi ha riportato alla mente Gettysburg con tutte i marmi con i nomi dei caduti. Li purtroppo non ci sono i resti in quanto sono stati bruciati per i troppi cadaveri però ricorda tutte le vittime
Ciao Michela, è importante il ricordo per non fare stessi errori in futuro