Verona insolita con assoguide

VERONA INSOLITA: SAN MICHELE EXTRA CON ASSOGUIDE

Cari lettori di DovesiBa, ormai lo sapete che non riusciamo a stare lontani da luoghi insoliti e poco conosciuti. Anche delle città più famose, come la nostra Verona, abbiamo fame di scoprirne gli angoli meno noti! Ecco perché ci siamo fatti accompagnare da Assoguide alla scoperta del territorio di San Michele Extra.

In questo breve articolo vogliamo raccontarvi la nostra esperienza assieme a questa associazione che, è il caso di dirlo…ne sa una più del diavolo!

DOVE SI TROVA SAN MICHELE EXTRA

Come al solito, diamo qualche indicazione “geografica”: in che zona di Verona siamo capitati? San Michele Extra è, come suggerisce il toponimo, una parte extra moenia, ovvero al di fuori delle mura cittadine.

Il quartiere fa parte della zona orientale della città, dove un tempo – prima dell’introduzione della ferrovia – esisteva solo campagna.

La chiesa antica di San Michele Extra
La chiesa antica di San Michele Extra

LA CHIESA PARROCCHIALE DI SAN MICHELE EXTRA

Il nostro viaggio assieme al tour leader Daniele Bressan di Assoguide inizia proprio dinnanzi alla chiesa principale di San Michele Extra. Ma è sempre stata così?

Subito Daniele ci avvisa che non partiremo dall’ingresso principale, ma esploreremo la chiesa dalla sua primissima entrata…sul retro!

Le origini della chiesa di San Michele

L’impianto pre cristiano doveva essere di una basilica dedicata alla dea del raccolto Cerere, essendo il territorio a prevalenza agricolo. In seguito, l’area divenne sede di un convento benedettino dedicato a San Michele.

Ma perché Cerere è diventata San Michele?

Una delle ipotesi può essere il “contatto con la femminilità del culto”, poiché il tempio era amministrato dalle Vestali e, successivamente, il convento benedettino fu in gran parte guidato da monache.

Altra motivazione andrebbe ricercata nel ruolo dell’Arcangelo Michele, che insegna ad Adamo a coltivare la terra dopo la cacciata dal Paradiso Terrestre.

Il primo nucleo della chiesa di San Michele

Come vi abbiamo accennato, il nostro tour è partito proprio dal retro della chiesa, il primissimo ingresso che, straordinariamente, è stato restituito grazie ai lavori di restauro.

Come appare agli occhi, la chiesa è di stampo romanico, infatti risale all’epoca longobarda. Tutt’intorno, resti degli antichi affreschi in cui viene raffigurata la Trinità – sull’altare – e scene di santi, con San Michele intento a sconfiggere il diavolo.

Come nelle migliori storie di archeologi ed avventurieri, abbiamo scoperto un antichissimo passaggio segreto, per chiedere aiuto in caso di pericolo…ma questo lo scoprirete solo con il tour di Assoguide!

Dettaglio della chiesa antica di San Michele Extra.
Dettaglio della chiesa antica di San Michele Extra.

La chiesa Parrocchiale di San Michele Extra

Inoltrandoci attraverso le epoche, scopriamo come il convento si è ingrandito. Oltre alla parte più antica, si arriva a quella rinascimentale ed, infine, all’ultima fase barocca.

Il convento delle monache benedettine di San Michele è vissuto per 1000 anni!

La facciata esterna della chiesa è di epoca settecentesca e si possono riconoscere, oltre ovviamente a San Michele, anche altri santi come San Rocco e San Sebastiano.

In particolare, la devozione verso questi ultimi due santi è molto forte, poiché vengono invocati in caso di pestilenze.

Tra le badesse “vip” del convento, si annovera anche Gemma Alighieri…nipote del Sommo Poeta e figlia di Pietro Alighieri.

La torre campanaria della chiesa di San Michele

Più recente, ma non per questo meno affascinante, il campanile della chiesa: cos’ha di così speciale?

Daniele ci ha fatto notare lo strettissimo rapporto tra la numerologia e gli edifici religiosi: infatti la struttura è composta da ben tre figure geometriche che richiamano altrettanti numeri sacri…ma per scoprire questa chicca, dovrete recarvi sul posto!

Il campanile di San Michele Extra
Il campanile di San Michele Extra

MADONNA DI CAMPAGNA…E IL COCCODRILLO!

Terminata la nostra visita alla Chiesa parrocchiale di San Michele, ci dirigiamo poco più avanti in macchina, per scoprire il santuario della Madonna di Campagna.

A giudicare dalle dimensioni, sembra questa la chiesa principale del quartiere, addirittura investita della nomina di santuario. Ma perché è così importante?

La sua storia affonda le radici al tempo delle guerre del Cinquecento tra Francia ed Austria.

I veneziani, per evitare attacchi e garantire la visibilità, decisero di radere al suolo entro 1 km dalle mura cittadine tutti gli edifici: nel distruggere una chiesa precedente al santuario, un quadro raffigurante la Madonna con bambino rimase miracolosamente illeso, per cui si gridò al miracolo!

Il quadro della Madonna con il Bambino sopravvissuto alla distruzione.
Il quadro della Madonna con il Bambino sopravvissuto alla distruzione.

Al termine della guerra, nel 1559 fu incaricato l’architetto Michele Sanmicheli di progettare una maestosa chiesa, dedicata alla Madonna della Pace – in riferimento alla pace di Cateau Cambresis.

L’architetto progettò una grandiosa cupola, che però non vide la luce del sole: infatti egli morì l’anno di inizio lavori ed i predecessori dovettero rivedere il progetto.

Il Belvedere di Madonna di Campagna

La visita alla chiesa viene arricchita risalendo la cupola per ammirare il panorama.

Superati i ben 130 scalini – si, li abbiamo contati! – si può vedere in lontananza lo skyline della città di Verona, con le colline ed il Castello di Montorio sulla destra. 

Gli ex voto di Madonna di Campagna e il coccodrillo

Ma veniamo alla parte che vi ha, sicuramente, fatto arrivare fin qui nella lettura: cosa ci fa un coccodrillo in una delle sale della sacrestia del santuario?

La sua storia è legata alla presenza di altri ex voto contenuti all’interno della sala: il caro bestione, infatti, è un ex voto risalente alla famiglia Bevilacqua di Lazise!

Il coccodrillo proveniva dal Nilo ed era una preziosissima eredità della famiglia, dall’epoca delle crociate. Il capofamiglia decise di “impegnarlo” per una grazia a favore della consorte.

Ovviamente, la grazia andò a buon fine e il nostro amico squamato fa da guardia, dal soffitto, alla sala B.G. Calabria di Madonna di Campagna.

Il coccodrillo del Santuario di Madonna di Campagna
Il coccodrillo del Santuario di Madonna di Campagna

Che dire, questo tour ci ha, come sempre, fatto scoprire tantissime cose della città che non conoscevamo!

Speriamo di aver fatto venir voglia anche ad altri veronesi curiosi come noi, per cui vi rimandiamo a scoprire le attività di Assoguide Verona.

A presto

Samu e Marghe

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COMMENTI

22 Comments

  1. Conosco la storia del coccodrillo perchè la sento spesso nominare ma non ho mai visitato questo posto! Ora sono ancora più curiosa!

  2. Abbiamo visto il vostro post su IG e la storia del coccodrillo ci ha incuriosito parecchio!
    Grazie a blogger come vuoi si riescono a scoprire aspetti poco conosciuti anche di una città famosa come Verona!
    Ottimo lavoro!

  3. La prossima volta mi inviti? 🙂
    O chiedo ad Assoguide?

  4. Sono troppi anni che manco dalla città! Devo assolutamente tornare a visitarla, possibilmente con qualche luogo insolito annesso. Organizziamo?! 😀

  5. Molto interessante, non conoscevo questo aspetto insolito di Verona. A Verona sono andata due volte, ma mi sono limitata ad una visita più classica

  6. Ma quanto è bella Verona? E’ una città che ho visitato molte volte, anche se onestamente ho visitato sempre e solo le attrazioni più classiche, come l’Arena, la casa di giulietta e cose del genere. Bello scoprire che ci sono tante altre cose da esplorare!

  7. Ho vissuto a Verona, ma non conoscevo questa chiesa e la sua storia! Davvero una visita ricca d’informazione.

  8. Il coccodrillo è davvero insolito! Merita l’approfondimento che avete dedicato a questa splendida chiesa. Non ne conoscevo i “retroscena” a dirvela tutta e ora sono davvero curiosa di andare a vederla!

    Buon weekend ragazzi

    Mimì

  9. Che strano voto, il coccodrillo! E’ sempre un piacere scoprire posti inediti di Verona. Li salvo per la mia prossima incursione in città!

  10. Sono tornata da Verona una settimana fa, abbiamo fatto un weekend di visita, ma non essendoci mai stati, ci siamo concentrati sulle attrazioni classiche e già famose. Mi dispiace essermi persa questo posto, soprattutto sarei stata curiosissima di vedere il coccodrillo dentro la chiesa, che cosa insolita!

    • Cara Claudia, sicuramente è un’ottimo motivo per tornarci! A questo proposito, ti consigliamo – se siete curiosi di fare la visita alla sala del coccodrillo – contattare Assoguide per il tour guidato, poiché la sala non è accessibile liberamente!

  11. Conosco bene Verona ma non questa chiesa, che ho trovato bellissima, molto curioso il coccodrillo appeso al soffitto

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