Amici viaggiatori, continuiamo la saga delle ville storiche della Valpolicella, stavolta facendo tappa a Negrar di Valpolicella, un paese ricco di scorci e di sentieri immersi tra i vigneti. Qui, in una cornice pittoresca, sorge Villa Rizzardi con il suo incantevole Giardino di Pojega.
Siete pronti per un altro viaggio nel tempo? Si parte!
VILLA RIZZARDI: UN’ANTICA TENUTA NEL CUORE DELLA VALPOLICELLA
Come siamo soliti fare, partiamo dalla localizzazione: dove si trova Villa Rizzardi?
Siamo a Negrar, nel cuore della Valpolicella, circondati da vigneti e a due passi da molti sentieri naturalistici, da fare a piedi, con una passeggiata a cavallo o in e-bike.
Dal punto in cui è posizionata la villa, si può ammirare un bellissimo panorama su Negrar, dove svetta ancora l’antico campanile della sua pieve, andata perduta.
Per raggiungere Villa Rizzardi, basta seguire le indicazioni sparse da e verso il centro paese. Una volta giunti a destinazione, è presente un comodo parcheggio dove poter lasciare il proprio mezzo di trasporto.

La storia della villa e dei suoi giardini
L’acquisto della tenuta dove sorge l’attuale villa risale al 1649, anno in cui il Conte Carlo Rizzardi lasciò Maderno – la sua città natale – per stabilirsi a Verona.
Come la dimora in cui la famiglia era cresciuta, i Conti Rizzardi dotarono i nuovi possedimenti di verdi terrazzamenti e giochi d’acqua; fu tra il 1783 ed il 1796 che Antonio Rizzardi commissionò il Giardino di Pojega all’architetto Luigi Trezza, per un’area di, addirittura, 54.000 mq!
Luigi Trezza, che realizzò il progetto del Giardino di Pojega, era uno dei massimi esponenti del suo tempo di architettura neoclassica veneta. I progetti originali del giardino si trovano all’interno della Biblioteca Civica di Verona.
IL PERCORSO ALL’INTERNO DEL GIARDINO
Se gli interni della villa risultano molto spartani – e, anche per questo, non aperti al pubblico per la visita – la parte sicuramente più scenografica e visitabile è il Giardino di Pojega.
Essendo una villa molto utilizzata per matrimoni e cerimonie private, l’interno di essa viene normalmente utilizzato per servizi fotografici – o preparazione di sposa/sposo!

Chi volesse fare uno shooting fotografico all’interno – previa autorizzazione – troverà particolarmente suggestiva la luce che si crea all’interno – perfetta per fotografie da matrimonio – ed alcune suppellettili dell’epoca, come i magnifici lampadari in vetro di murano…un tipo per ogni stanza!
Se l’interno è interdetto, è all’esterno che si avverte il fascino magnetico della villa: il percorso attraversa un giardino all’italiana – con il laghetto – il Viale del Carpini, il Teatro di Verzura, il Viale dei Cipressi con il Belvedere, le limonaie e – infine – il boschetto con il Tempietto di Stalattiti.
Il Giardino all’italiana
Il percorso parte dalla corte esterna della villa, passando per un breve sentiero che porta alla statua di Nettuno. Da qui, si accede al Giardino all’Italiana, su modello dei giardini cinquecenteschi.
Il Conte Antonio Rizzardi era particolarmente amante dell’architettura in verde, quindi commissionò al Trezza uno spazio basato sul forte uso della prospettiva e di quinte scenografiche.
Scendendo la scalinata si arriva al Laghetto, al cui interno si trova un gruppo scultoreo raffigurante la ninfa acquatica Teti – madre di Achille – ed altri soggetti marini.
Il suono dell’acqua, unito alla verdeggiante vista di cipressi ed alloro che racchiudono la fontana, si trovano in una perfetta armonia, evocando suggestive sensazioni al visitatore.
Il Giardino all’italiana è stato progettato – letteralmente – per aprirsi, in alcuni punti, verso il paesaggio circostante: infatti, dopo aver superato il laghetto, si giunge sulla facciata nord della villa, dove parterre con fontane a caduta naturale invitano il visitatore ad affacciarsi sullo splendido panorama del paese di Negrar.

I viali alberati del Giardino di Pojega
Sia il Viale di Carpini – da cui si arriva al Teatro di Verzura – che il Viale di Cipressi, rappresentano dei bellissimi attraversamenti da qui, soprattutto nei momenti estivi, si può fuggire dalla calura immergendosi nel verde.
In particolare, lungo il Viale di Carpini, si cammina su un tappeto fatto d’erba – molto instagrammabile per gli sposini! – che rende l’attraversamento ancora più speciale.
Il Teatro di Verzura
Alla fine del Viale di Carpini, incrociando per un breve tratto il Viale del Belvedere, si arriva allo scenografico Teatro di Verzura.
Cos’è un teatro di verzura?
Esso è un elemento tipico del giardino all’italiana, chiamato così proprio perché tutte le sue parti sono composte da elementi naturali: spalti, quinte, palcoscenico, tutti gli elementi che compongono il teatro sono formati da siepi e ricoperti di arbusti!
Solitamente, e Villa Rizzardi non fa eccezione, il Teatro di Verzura era il luogo prediletto per spettacoli privati, dove si organizzavano rappresentazioni teatrali, di ballo o canto.
Ai lati degli spalti le muse, rispettivamente di tragedia e commedia, Melpomene e Talia, osservano il visitatore.
Noi ci siamo divertiti un sacco a cercare la giusta prospettiva per i nostri romantici scatti, questo è sicuramente il luogo che abbiamo più apprezzato del Giardino di Pojega!

Il Boschetto ed il Tempietto di Stalattiti
Non essendo, purtroppo, il Belvedere accessibile per dei lavori, ci siamo diretti subito verso l’ultima parte – quella più selvaggia – del Giardino di Pojega, ovvero il suo giardino all’inglese.
Qui, come richiedeva il gusto romantico del tempo, la natura cresce più selvaggia e “disordinata”, con arbusti imponenti, come querce, carpini e palme.
All’interno del sottobosco spuntano di tanto in tanto statue di fiere selvatiche – come pantere o tigri – che fanno sembrare questa parte del giardino una vera e propria savana!
Nel cuore del boschetto si trova un tempietto a cielo aperto, costruito con sassi, spugne e stalattiti: qui sembra di entrare in un luogo segreto e privato, mèta, quasi, di un percorso iniziatico.

Questo luogo, come dimostrano le statue delle divinità al suo interno, è il simbolo della doppia personalità dell’amore, da un lato fedele, moderato e razionale – rappresentato da Diana ed Apollo – e dall’altro feroce e passionale – simboleggiato da Venere ed Ercole.
Uscendo dal boschetto, si ritorna al punto di partenza del percorso.
LA DEGUSTAZIONE IN CORTE
Come “tappa finale” della nostra visita a Villa Rizzardi ed al Giardino di Pojega, abbiamo avuto la possibilità di fare una degustazione di vino fuori al patio d’ingresso.
L’azienda agricola Guerrieri-Rizzardi produce in diverse zone del Veronese: oltre a questa di Negrar di Valpolicella, ci sono vigneti nella zona di Soave e Bardolino.
Per l’occasione, abbiamo assaggiato un Soave Costeggiola ed un Bardolino Chiaretto chiamato Keya, entrambi buoni e profumatissimi! Alla fine della degustazione, non potevamo non arraffarne qualche bottiglia all’interno del wine shop!

Quanto la storia e l’arte si uniscono al gusto, l’esperienza è sempre vincente…ecco perché siamo stati davvero contenti di aver conosciuto questa storica tenuta nel cuore della Valpolicella!
Speriamo di aver fatto venir voglia anche a voi di visitare la villa ed il suo giardino.
Alla prossima
Samu e Marghe
5 Comments
Che cosa mi ha riportato alla memoria questo articolo!!! Molti anni fa ho vissuto a Verona e con mio padre andammo in questa Villa a comprare il vino e con l’occasione visitammo anche il
Giardino, ma l’avevo completamente dimenticato!!
Ciao Marina, wow ci fa piacere di averti sbloccato un ricordo.
Le ville storiche, nonchè i castelli, sono la mia passione. Non sapevo dell’esistenza di questa villa, ma adesso mi è venuta la voglia di visitarla. Soprattutto mi attira il suo giardino, che deve essere fantastico!
E’ un’opera meravigliosa…soprattutto il suo Teatro di Verzura!
Complimenti per la narrazione del percorso che si snoda nel giardino. Avete colto tutti gli elementi più suggestivi del Giardino di Pojega.
Ora il giardino è stato ristrutturato e risplende come mai prima. Vi aspettiamo per visitare il “nuovo” Giardino di Pojega, gioiello settecentesco della Valpolicella!